martedì 25 febbraio 2014

POESIA: "A TE SICILIA"

La scorsa estate LIBERA, la piu’ grande associazione italiana contro le mafie, ha organizzato per gli studenti del Polo Gemonese un interessante viaggio in Sicilia nei terreni confiscati alla mafia: una settimana sotto il caldo sole del Mediterraneo (il viaggio si ripeterà anche quest'anno).
L'esperienza ha ispirato uno dei ragazzi, Hassam Bambore, ad esprimere in versi la propria meraviglia verso il luogo…

...un inno alla Sicilia, un inno a quella che agli occhi dell’autore appare come una terra benedetta da Dio, amata e coltivata dagli uomini, cosi’ come pero’ da alcuni uomini e’ stata e continua ad essere corrotta e brutalmente sfruttata. Eppure qualcuno si oppone, e tra i versi si puo’ capire la grande fiducia che  Hassam ripone nei frutti del lavoro dei giudici Falcone e Borsellino, che continuano a vegliare e a camminare sulla loro amata isola.

A te Sicilia (di Hassam Bamborè)

Ah Sicilia, la sabbia delle tue sponde ammorbidisce sentimenti pietrificati.
A luna piena le onde che posano su pietre ardenti
si rallegrano come l’orchidea nella foresta.
I tuoi poderi accolgono l’ospite come il calice abbraccia il vino.

Sono sbarcato sul tuo suolo da spirito libero
come il vento, lode tra le foglie.
Per i tuoi vaghi sentieri ho incrociato passanti cristallizzati
dalla tua divina bellezza.

Ho inseguito gli inizi dei passi, ma le stelle della tua anima
mi hanno condotto ai dì dei marcantoni.
Solcando con lo sguardo la genesi della tua cultura
ho capito che tu, Sicilia mia, sei una discendente del mondo.

Trascinato via dall’albore accecante dei dì consumati,
non mi resta che accarezzare finiti sogni
resi opachi dal pensiero di dover esiliare il mio cuore
dalla tua morigerata anima, Sicilia mia.

I lirici canti della tua divina costellazione
mi hanno condotto su suoli ardenti
dove camminano ancora oggi i sogni di Falcone.

Le grigie nuvole esortano una sera
ove le stelle sono precipitate nell’abisso, allacciate al tramonto.
Nell’aria fuggitiva, la paura si fa vigorosa, striscia tra le vie d’intorno.

Si amalgama nei fiumi, nell’aria,
fra la tua fiammante temperatura, si discioglie nel sangue
delle tue stradee il silenzio diviene imperatore dell’attimo fuggente, ma io non placo il mio cammino
poiché il coraggio di Borsellino ha navigato nel tempo
sino a giungere al punto più sensibile del mio cuore.

In fondo alla maestosa quiete, una lieta voce
trasportata dal vento dell’est, mi addormenta come un bambino.
Col gioire dell’alba colsi che era il messaggero di Radio Aut.

Ora, gli spiriti acidi vogliono comprare il mo coraggio,
ma resto aggrappato ad esso.
Non cadere ora, Sicilia mia,
i figli tuoi hanno trovato il loro cammino.
Non lasciarli ora, sono alla ricerca delle tue radici.
I figli tuoi non ti alieneranno mai alla preda invisibile,
i figli tuoi non ti lasceranno svanire come il temporale
perché qui dormono tutti i loro sogni di un tempo.

Poesia di Hassam Bambore

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